campanello - みる会図書館


検索対象: IL POSTINO DI NERUDA
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1. IL POSTINO DI NERUDA

<<Hai lasciato le altre lettere». <<Le porterö dopo 》 , gridö allontanandosi. <<Sei scemo», gridö don Cosme. <<Dovrai fare due <<Non sono scemo, capo. Vedrö il poeta due VOlte» Giunt0 al portone di Neruda, si appese alla funi- cella che azionava il campanello prescindendo da ogni discrezlone. Tre minuti di quella dose non pro- dussero la presenza del poeta. Appoggiö la bicicletta al lampione e con un residuo di forze corse verso le rocce della spiaggia, dove scopri Neruda in ginocchio Che scavava nella sabbia. 巛 } { 0 avutO fortuna», gridö mentre saltava sulle rocce aVVICinandosi. <<Telegramma!>>. <<Hai dovutO alzarti prestO, ragazzo». MariO si spinse 6n0 a lui, e dedicö al poeta dieci secondi di affanno prima di recuperare l'uso della pa- rola. <<Non importa. Sono statO m01t0 fortunato, perché hO bisogno di parlare con lei 》 . <<Deve essere n101t0 importante. Ansimi un cavallo». MariO SI asciugö il sudore della fronte con una ma- nata, asciugö il telegramma sulle cosce e 10 depose in mano al poeta. <<Don PabIo», dichiarö solenne. 巛 lnnamora- tO 》 . Ⅱ vate usö il telegramma a mo' di ventaglio, e prese a muoverlo davanti al mento. <<Bene», rispose, «non e tantO grave. rimedi0>>. <<Rimedio? Don PablO, se c rimedio, i0 vogliO so ・ 10 rimanere ammalato. lnnamorato, perduta- mente lnnamorato».. La voce del poeta, tradizionalmente lenta, questa 24

2. IL POSTINO DI NERUDA

alla lingua e lottava per esplodergli tra i denti. Arrestö il passo, e roteando un ditO impertinente a pochi cen- timetri dal naso del suo illustre cliente, disse: <<Lei crede che tutto il mondo, voglio dire ″ 0 il mondO, con il ventO, i mari, gli alberi, le montagne, ⅱ 応 80 , gli animali, le case, i deserti, le piogge ・・・》・ 巛… adesso puoi giä dire "eccetera">>. 巛 ... gli eccetera! Lei crede Che il mondO intero Sia metafora di qualcosa?». Neruda spalancö la bocca, e suo mento robusto parve staccarsi dal V01t0. <<E una stronzata quellO che hO domandato, don Pablo み . 巛 N ・ 0 , davvero, 》 . <<Perö ha fattO una faccia CO strana». 巛 NO , il fattO che mi sono messo a pensare». Spavento 、 con un gestO della mano un insettO im- maginario, si tiro su i pantaloni molli e, trafiggendo col dito il petto del giovane, disse: <<Senti, MariO. Facciamo un pattO. IO adesso me ne vadO in cuclna, mi ・ preparo un omelette di aspirine per meditare sulla tua domanda, e domani ti dO il n110 parere». «Sul serio, don Pablo み . <<SuI seriO, Si. domani>>. Tornö verso casa e, gmnto sulla soglia, si appoggro alla porta e incrocio pazientemente le braccia <<Non entra?», gli gridö Mario. <<Ah, no. Stavolta aspettO che tu te ne vada». postino scostö la bicicletta dallampione, fece suonare glubilante il campanello e, con un sorr1SO tantO ampiO da abbracciare poeta e dintorni, disse: «Arrivederci, don Pablo». <<Arrivederci, ragazzo». 19

3. IL POSTINO DI NERUDA

se parso di buon umore, di ficcargli in mano il libro lnsteme alla corrispondenza e di procacciarsl un au ・ tografo con cui millantarsi davanti alle ipotetiche ma bellissime donne Che un giorno avrebbe conOSCiUtO a san Antonio, 0 a Santiago, dove Si sarebbe recatO gra- zie al suo secondo stipendio. Piü VOlte ん sul puntO di compiere il gestO, ma 10 inibiVanO Sia la prigrizia cui il poeta riceveva la corrispondenza e la con cui gli elargiva la mancia (sempre piü Che regola ・ (e), Sia la sua espressione di uomo riVOltO te verso l'interno. ln realtä, per un paiO di mesi MariO provö l'inevitabile sensazlone, ogni VOlta Che suonava il campanello, di assassinare l'ispirazione del poeta propriO quandO era sul puntO di ln ver- SO geniale. Neruda prendeva il pacco della corrispon- denza, gli allungava un pai0 di scudi e si congedava con un sorriSO IentO come 10 sguardo. A partire da quel momento, e 6n0 alla fine della giornata, il posti- no Si portava in giro le ・どなアビ〃々・ con la speranza di trovare un giorno quel tantO di coraggio. TantO si trascino appresso il libro, tantO se 10 manegg10, tantO se 10 tenne in grembO SOttO il lampione della piazza, per darsi arie da intellettuale davanti alle ragazze che 10 ignoravano, che fini per le er10. Con questo pre- cedente nel curriculum SI considerö meritevole una briCiOla d'attenzione da parte del vate, e una mat- tina di sole invernale gli filtrö illibro insieme alle let- tere, con una frase Che aveva provatO di fronte a 】 0 し teplici vetrine: <<Me 10 renda un1CO, maestro». Compiacerlo ん un gestO di routine per il poeta, che, adempiuto quel breve dovere, si congedö con la tagliente cortesia Che 10 caratterizzava. MariO prese ad analizzare l'autografo e giunse alla conclusione 12

4. IL POSTINO DI NERUDA

locali da dover trasportare in cucina la tinozza del ba- gno, affinchéⅵ naufragassero tumultuose lattughe, orgogliosi sedani, pomodori irrequieti, bietOle, caro- te, ravanelli, buone patate, il tenace coriandolo e il basilico. per la SOla maionese Si usarono quattordici uova, e si affidö a Pablo Neftalf la delicata missione di spiare la gallina castigliana e di canticchiare Vence- e 0 non appena quella avesse deposto il suo uovo quotidiano, per POi romperlo dinanzi Vivan- da Che stava riuscendo giustamente densa grazie al fattO che nessuna delle donne mestruava quel giorno. Non Ci fu casupola di pescatore Che MariO non Vi- sitasse per invitare tutti alla festa. Percorse la strada dalla caletta al campegg10 martellando il campanello della bicicletta e irradiando un giubilo paragonabile soltanto a quello che provo quand0 Beatriz espulse dalla placenta il piccolo Pab10 Neftalf, giä provvisto di chioma alla Paul MacCartney. Un premio N0bel al Cile, ancorché di Letteratura, cosi il «compagno» RO- drfguez arringö i villegyanti, una gloria per il Cile e un trionfO per il presidente Allende. Non aveva con- cluso la frase che il glovane padre Jiménez, in preda a un'indignazione Che gli aveva elettrizzato ogni nonchéla punta di ogni singolo capello, 10 afferrö per il gomitO trascinandolo SOttO il salice piangente. AI- l'ombra dell'albero, con l'autocontrollo desunto dai 61m di Georges Raft, Mario lasciö andare il braccio del compagno R0driguez e, inumidendosi le labbra inaridite dalla collera, disse con calma: <<Ricorda, compagno Rodrfguez, quel coltello da cucina Che un giorno 1 1 cadutO per caso sul tavolo a cui lei stava mangiando?>>. <<Non l'hO dimentlcato», rispose l'attivista accarez ・ zandOSi il pancreas. 92