<<Si, capo». L'uomo SOllevö una biro azzurra, le alitö sopra per intiepidire l'inchiostro e domandö senza guardarlo: <<MariO Jiménez», rispose MariO Jiménez solenne- mente. E, appena terminö di esalare questa Vitale COmUn1- cazrone, Si a 、Ⅳ 1C1n6 all'invetriata, staccö l'avviso e IO pig10 nei piu profondi recessi della tasca posteriore dei pantaloni. 10
ra. Allora sono andatO all'osteria e mi sono comprato una bottiglia di ⅵ no. Be', き stata lei a vendermi la bOt- tiglia». «Beatriz... 》 . «Beatriz. Sono rimastO a guardarla, e mi sono lnna- morato di lei 》 . Neruda si grattö la placida calvizie col fondo della bi ro. <<Cosi di colpo». 巛 NO , COSi di COIPO no. Sarö rimastO a guardarla al- meno dieci mlnuti>>. «E lei み . «E lei mi ha detto: "Cosa guardi, non hai mai VistO <<Eh, non mi venutO da dirle niente». <<Niente di niente? Non le hai dettO neanche una parola?». <<Proprio niente di niente, no. Le hO dettO cinque parole». 巛 Quali? 》 . «Come ti chiami?». «E に i み . <<E lei mi ha detto: "Beatriz Gonzålez">>. <<Le hai ChiestO "come ti chiami". Bene, fanno tre parole. E le altre due?». <<"Beatriz Gonz lez ”》 . <<Beatriz Gonzålez». <<Lei mi ha dettO "Beatriz Gonzälez", e iO allora hO rlpetuto "Beatriz Gonzälez"». 巛 FigliOlO , mi hai portatO un telegramma urgente, e se continuiamo a discorrere di Beatriz GOrlZ'äleZ la not1Z1a 】 1 marclsce ln mano 》 . <<Va bene, lo apra». 26
ma la confusa barba di Marx e gli occhi di ん 0C0 del Che Guevara furono staccati ℃ infilati nella borsa. Prima di lISCIre esegui una variante che avrebbe deli- ZiatO il suo capo ancorché triste: Si mise il berretto di serviZ10 nascondendo la chioma turbolenta Che ora, di fronte al rigoroso taglio del soldato, gli parve defi- nitivamente clandestina. <<TuttO in ordine?», gli chiese la recluta quando USCI. <<Tutto in ordine». <<Ti sei messo il berretto da postino, eh?». MariO palpö per alcuni secondi la dura armatura del suo feltro, quasi ad accertarsi che gli coprisse ef- fettivamente i capelli, e con gestO sdegnoso si tirö la ViS1era sugli OCChi. <<Dora in avanti possiamo usare la testa S010 per portare il berretto». Ⅱ soldato si inumidi le labbra con la punta della lingua, Si infllö una nuova sigaretta tra i denti di mez- ZO, la estrasse un istante per sputare una fibra di ta- bacco doratO e, studiandosi gli scarponi, disse a Ma- r10 senza guardarlo: «Fila via, stronzo». 107
V010 di un ucceIIO invisibile, disse: «Perö se fossi poeta potrei dire quello che voglio 》 . «E che che vuoi dire?». <<Be', il problema proprio questo. Siccome non sono poeta, non 10 SO dire». ll vate aggrottö le sopracciglia. <<Mario?». «Don Pablo み . <<StO per salutarti e chiudere la porta». «Si, don Pablo 》 . <<A domani>>. くく A d01 anl 》 . Neruda abbassö gli occhi sul resto delle lettere, e poi socchiuse il portone. Ⅱ postino studiava le nuvole con le braccia lncrociate sul pettO. Gli si accostö e gli batté sulla spalla con un ditO. Senza mutare posizio- ne, il ragazzo nmase a guardarlo. 巛 } 0 riaperto perché sospettavo che tu fossi anco- ra qul 》 . <<E che stavo pensando». Neruda strinse tra le dita il gomitO del postino e lo condusse con fermezza 6n0 al lamprone a cui aveva appoggiato la bicicletta. <<E per pensare rimani fermo? Se vuoi diventare poeta, comlncla a pensare camminando. 0 sei come JOhn ・ Wayne, che non a camrmnare e a masti- care chewing-gum nello stesso tempo? Ora te ne vai alla caletta pedalando lungo la spiaggia, e mentre os- servi il movlmento del mare puoi metterti a inventare metafore». <<Mi faccia un esempio!>>. <<Ascolta questa poesia:"Qui, nell'lsola, il mare, e quantO mare. Esce da sé a ogni istante. Dice di si, di no, di no. Dice di Si, in azzurro, in SChiuma, in galOP-
tettO, e parve osservare qualcosa che sfavillava fra le travi 1TlS1eme con 1 n01 i dei SIIOI amICI morti. II POSti- no fu avvertito da un nuovo brivido che la tempera- tura saliva. Stava per annunciarlo a Matilde con un grid0, quand0 10 dissuase la presenza di un soldato Che vemva a consegnare un documento all'autista dell'ambulanza. Neruda si ingegnö di camminare 6n0 all'altra finestra come se gli fosse sopravvenuta una crisi d'asma; nel sostenerlo, egli ora seppe Che forza di quel corpo risiedeva nella testa. Ⅱ sorriSO e la voce del vate furono deboli quando gli parlö senza guardarlo. 巛 DiI 1 1 una buona metafora per farmi morire tranquillo, ragazzo». <<Non 1 i viene nessuna metafora, poeta, ma ascolti bene quello che devo dirle». «Ti ascolto, figliolo». <<Bene; oggl sono arrivati piü di venti telegramml per lei. VOlevo portarglieli, ma la casa era circondata e hO dovutO rinunciare. Lei mi perdonerä per queIIO che hO fattO, ma non C era altro rimedio». <<Cos'hai fatto?». 巛 } { 0 lettO tutti i telegrammi e li hO imparati a me- moria per poterglieli riferire». <<Da vengono?>>. «Da tante parti. Cominci0 con quello della Sve- <<Avant1>>. MariO fece una pausa per inghiottire saliva. Neru- da Si lasciö andare per un secondo e cerco appogg10 nella maniglia della finestra. Contro i vetri oscurati dal sale e dalla polvere so 缶 6 una raffica che li fece ⅵ - brare. MariO tenne 10 sguardo fiSSO su un fiore piega- tO contro 10 spigolo di un vaso di creta e riportö il pri- 113
<<La imploro», proferi la donna, <<di intimare a quel tale MariO Jiménez, postino e plagiario che a lei si ispira e con lei Si confida, di astenersi da oggl e per tutta la vita dal vedere mia figlia. E gli dica che, qua- lora C10 non avvemsse, 10 stessa ml lncarico pe 0 〃 4 ん di strappargli gli occhi, come a quell'altro posti- no, quel fesso di Michele Strogoff». Benché la vedova si fosse allontanata, in certO qual modo sue particelle vibratili erano rimaste nell'aria. ll vate disse «arrivederla», Si riaggrustö il jOCkey e SCO- stö la tenda dietro la quale stava nascosto il PO- stlno. 《、 {ariO Jiménez», disse senza guardarlo, «sei palli- dO come un sacco di farina». ll ragazzo 10 segui in terrazza, dove il poeta tentö di aspirare profondamente la brezza di mare. «Don Pablo, se fuori sono pallido, dentro sono li- VidO>>. <<Non saranno gli aggettiVI a salvarti dai ferri ro- venti della vedova Gonzålez. Giä ti vedO consegnare lettere con un bastone bianco, un cane nero e le orbi- te degli occhi vuote come il borsellino di un mendi- cante». <<Se non POSSO vederla, a Che mi servono gli OC- <<Maestro, per quantO lei sia disperato, in questa casa le consento di arrischiare qualche poesia, ma non di cantarmi un bOIero! Questa signora Gonzälez forse non darä seguitO alla sua mmaccia, ma se la por- ta a compimento sarai pienamente legittimato a ripe- tere l'antiCO adagiO che la tua vita buia come la bOC- ca di un lupo 》 . <<Se osa farmi qualcosa, finirä in galera». II vate descrisse un drammatico semicerchio alle ) 7
sarebbe suffciente per alloggiare un guerriero C01 suo cavallO. Eppure 1 i sentO molto, n101t0 lontano dai miei giorni alati d'azzurro nella casa di lsla Negra. <<Vi rimpiange e Vi abbraccia il VOStro VICIno e mezzano, Pablo Neruda». <<Apriamo il pacchetto», disse donna Rosa d0P0 aver tagliato C01 fatidiCO COltellO da cucina le cordi- celle che IO tenevano legatO. MariO prese la lettera e SI a esammarne cosclenmosamente il finale e P01 il retro. <<Era tuttO?». <<Che altro VOleva, genero miO?». «Quella cosa col PS che si agyunge quando si 6- nitO di scmvere». 巛 N ・ 0 , non C era nessun PS 0 scemenze del genere». <<Mi sembra strano Che / Sia COSi corta. Perché a guardarla da lontano sembra piü lunga». 巛Ⅱ fatto che la mamma l'ha letta molto in fretta», disse Beatriz. «ln fretta 0 lentamente», disse donna Rosa che VO- leva tagliar cortO con la corda e il pacchetto, 巛 le paro- le dicono sempre la stessa cosa. La velocitä indipen- dente da ciö che significano». 、 Beatriz non ascoltö il teorema. Si era concen- trata sull'espressione assente di MariO, il quale sem- brava dedicare la sua perplessitä all'infinito. <<Cosa stai pensando?>>. <<Che manca qualcosa. Quando a scuola mi hanno insegnato a scrrvere lettere, mi hanno dettO che alla fine bisognava mettere PS e poi aggiungere qualche altra cosa Che non Si era dettO nella lettera. sicu- ro che don Pab10 ha dimenticato qualcosa». Rosa frugö nella paglia abbondante che riempiva il pacchetto finché SOllevö con la tenerezza di una leva- 76