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検索対象: IL POSTINO DI NERUDA
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1. IL POSTINO DI NERUDA

tremö no al deliquio. Si lasciö scivolare sul pavl- mentO di legno e, dOPO aver appogglato un ditO silen- 2i0S0 sul labbro che l'aveva lambita, 10 accostö, umi- do, alla rozza tela dei pantaloni del ragazzo, e palpan- dO il turgore del suo pene gli disse con voce rauca: <<Mi hai fattO SCIOCCO 》 . 65

2. IL POSTINO DI NERUDA

<<Si, capo». L'uomo SOllevö una biro azzurra, le alitö sopra per intiepidire l'inchiostro e domandö senza guardarlo: <<MariO Jiménez», rispose MariO Jiménez solenne- mente. E, appena terminö di esalare questa Vitale COmUn1- cazrone, Si a 、Ⅳ 1C1n6 all'invetriata, staccö l'avviso e IO pig10 nei piu profondi recessi della tasca posteriore dei pantaloni. 10

3. IL POSTINO DI NERUDA

<<Pessime! Mi 0 任 +ono la candidatura alla Presiden- za della Repubblica». «Don Pablo, ma formidabile!». «Formidabile che mi candidino. Ma se poi mi eleg- gono? 》 . <<CertO che la eleggeranno. La conoscono tutti. ln casa di miO padre un libro S010 , ed suo 》 . <<E questO cosa prova?». <<Come, cosa prova? Se miO padre, che non sa ne leggere ne scnvere, ha un libro suo, questO significa Che vinceremo». 《、 nceremo ” ? 》 . <<CertO, iO VOtero per lei in ogni n10d0 》 . <<Ti ringrazio del tuo appoggio»・ Neruda piego i resti mortali del telegramma e li seppelli nella tasca posteriore dei pantaloni. ll posti- no IO stava guardando con un espressione umida ne- gli OCChi che al vate ricordö un cucciolo SOttO la piog- gerella di Parral. Senza una smorfia disse: くく Adesso andiamo all'osteria a conoscere questa fa- mosa Beatriz Gonzålez». «Don Pablo, sta scherzando». <<ParIO sul seriO. AndiamO 6n0 al bar, assaggiamo un vinello e diamo un'occhiata alla fidanzata». <<Stramazzera se Ci vede insieme. pablO Neruda e MariO 、 Jiménez Che bevono insleme all'osteria! muore!>>. <<Sarebbe m01t0 triste. Anziché scriverle una poe- Sia dovrei confezionarle un epitaffio». II vate Si avviO con passo risolutO 1 a , accorgendo- Si Che MariO rimaneva indietro a fissare imbambolato l'orizzonte, si VOltö e gli disse: «E adesso che c み . 29

4. IL POSTINO DI NERUDA

alla lingua e lottava per esplodergli tra i denti. Arrestö il passo, e roteando un ditO impertinente a pochi cen- timetri dal naso del suo illustre cliente, disse: <<Lei crede che tutto il mondo, voglio dire ″ 0 il mondO, con il ventO, i mari, gli alberi, le montagne, ⅱ 応 80 , gli animali, le case, i deserti, le piogge ・・・》・ 巛… adesso puoi giä dire "eccetera">>. 巛 ... gli eccetera! Lei crede Che il mondO intero Sia metafora di qualcosa?». Neruda spalancö la bocca, e suo mento robusto parve staccarsi dal V01t0. <<E una stronzata quellO che hO domandato, don Pablo み . 巛 N ・ 0 , davvero, 》 . <<Perö ha fattO una faccia CO strana». 巛 NO , il fattO che mi sono messo a pensare». Spavento 、 con un gestO della mano un insettO im- maginario, si tiro su i pantaloni molli e, trafiggendo col dito il petto del giovane, disse: <<Senti, MariO. Facciamo un pattO. IO adesso me ne vadO in cuclna, mi ・ preparo un omelette di aspirine per meditare sulla tua domanda, e domani ti dO il n110 parere». «Sul serio, don Pablo み . <<SuI seriO, Si. domani>>. Tornö verso casa e, gmnto sulla soglia, si appoggro alla porta e incrocio pazientemente le braccia <<Non entra?», gli gridö Mario. <<Ah, no. Stavolta aspettO che tu te ne vada». postino scostö la bicicletta dallampione, fece suonare glubilante il campanello e, con un sorr1SO tantO ampiO da abbracciare poeta e dintorni, disse: «Arrivederci, don Pablo». <<Arrivederci, ragazzo». 19

5. IL POSTINO DI NERUDA

ragone dei nostri figli denutriti; C era una SOla possibi- li 朝 di salvare il Cile, sottraendolo una VOlta per tutte agli artigli sanguinari del marxlsmo: protestare pic- chiando sulle casseruole con tantO fragore che 巛 il ti- cosi egli defini il presidente Allende ー ne ranno» rimanesse assordato e paradossalmente prestasse orecchio ai lamenti della popolazione rassegnando le dimissioni. Allora sarebbe tornatO Frei, 0 AIessandri, 0 il democratico Che vorrete VOi, e il nostro paese avrä libertä, democrazia, carne, PO Ⅱ 0 e televisione a COlori. QuestO discorso, che riscosse qualche applauso tra il gruppetto delle donne, ん siglato da una frase pro- nunciata dal compagno Rodrfguez, che ai primi ac- cenni del deputato aveva disertato il minestrone CI-II aveva datO di piglio con qualche anticipo. «Figli0 di puttana!». Senza far uso del megafono, fidando nei propri polmoni proletari, egli aggiunse al complimento alcu- ne informazioni Che le «gentili compagne» conoscere se non volevano lasciarsl manipolare da quegli stregoni in giacca e cravatta che sabotavano la produzione e accaparravano i rifornimenti provocan- dO artificialmente la carestia, Che Si lasciavano cor- rompere dagli imperialisti e complottavano per ab- battere il governo del POP010. Quando gli applausi delle donne premiarono anche le sue parole, con pi- gliO energico egli si tirö su i pantaloni e gettö un OC- chiata di sfida a Labbé, il quale, abile interprete delle condizionl oggettive, Si limitö a sorridere sormone e a lodare gli ultimi brandelli di democrazia in Cile, che avevano consentito 10 svolgersi di un dibattito di COSI alto 1iVe110. Nei giorni seguenti le contraddizioni del processo, 83

6. IL POSTINO DI NERUDA

<<Fermo, maestro, Che se la vedova Si scatena tantO perché adesso tocca alla figlia 》 . Dodici secondi dopo questa profezia, quand0 le orecchie di tuttO il PUbbliCO SObriO, ebbro 0 inco- SCiente erano tese verso la cucina, quasi aspl- rate da un possente magnete, e mentre e Guzman simulavano di nettarsi le palme sudate sulla cam1Cia prima di erompere ln un tremulO accompa- gnamento, l'orgasmo di Beatriz decollö verso la notte siderale, con una cadenza Che ispirö le coppie sulle dune («uno COSi, tesoro», chiese la turista al telegrafi- sta), rese scarlatte e sfolgoranti le orecchie della vedO- va e ispirö le seguenti parole al parroco nella sua ve- glia sul campanile: <<Magnificat, stabat, pange lingua' dies irae, benedictus, kirieleison, angelica». Alla fine dell'ultimo trillo la notte intera parve inu- midirsi e il SilenziO Che segui ebbe qualcosa di turbO- lentO e conturbante. La vedova lasciö cadere sul pal- CO l'inutile microfono e con il sottofondo di alcuni vacillanti applausi iniziali provenienti da dune e SCO- gli, cui subitO si unirono quelli entusiasti del gruppo dell'osteria e gli altri, ben cadenzati, di turisti e pesca- tori, a formare una autentica cateratta rallegrata dal patriottico <<Viva il Cile, merda!» dell'ineffabile com- pagno Rodrfguez, passo in cucina per veder scintilla- re fra le ombre gli occhi in estasi di figlia e genero. Fa- cend0 segno COI pollice sopra la spalla, sputö verso la coppia le parole: <<L'ovaZ10ne e per VOi, C0101 bi 》 . Beatriz si copri la faccia inondata di lacrime di feli- Cita sentendosi ribollire di un impr0VVIS0 rossore. <<Te l'avevo dettO, Oh ! 》 . MariO Si infilö i pantaloni e li serrö forte con la cor- 98