«Allora, cosa Ⅷ 01e che le dica, don Pablo? Lei l'unica persona in paese che puo aiutarmi. Tutti gli al- tri sono pescatori Che non sanno dire mente». 巛、 anche quei pescatori SI sono lnnamorati, e SO- no riusciti a dire qualcosa alle ragazze che gli piaceva- no 》 . <<Teste di pesce!». <<Perö le hanno fatte lnnamorare e SI sono sposati con ー 0r0. Cosa fa tuo padre?». <<Pescatore, per forza!>>. <<ECCO! Dovrä pur aver parlatO qualche VOlta con tua madre, per convmcerla a sposarlo». «Don Pablo, il paragone non regge, perché Beatriz molto piü bella di mia madre». <<Caro MariO, non resisto alla curiositä di leggere il telegramma. Permetti?». <<Con m01t0 piacere». <<Grazie». Neruda cercö di strappare la busta che conteneva il messaggio, ma nel tentatiVO 10 fece a pezzi. Alzan- dosi sulla punta dei piedi, Mari0 tentö di spiare il contenuto da sopra la sua spalla. <<Non viene dalla Svezia, vero?>>. 巛 NO 》 . «Crede che le daranno il premio N0bel quest'an- 巛 } 0 smesso di preoccuparmene. Mi sembra irrl- tante vedere il miO n01 e comparire ognl anno tra i concorrenti, come se fOSSi un cavallO da corsa». «Allora di chi il telegramma?». «Del Comitato Centrale del Partito». Ⅱ poeta interpose una pausa drammatica. <<Ragazzo, oggl non sara per caso martedi 1 ? 》 . <<Cattive notizie?>>. 28
<<Tu Che sei postino, dovresti sapere Che la corri- spondenza e privata». 巛 IO non le hO mai apertO una lettera». <<Non diCO questO. lntendo dire Che uno ha il dirit- tO di leggere in pace le proprie lettere, senza spie ne testlmonl>>. «Capisco, don Pablo». <<N"1i fa piacere». MariO senti Che l'angoscia Che 10 invadeva era piu violenta del suo stesso sudore. Con voce corrucciata ーれ 0 ロ 0r0 : <<Arrivederci, poeta». <<Arrivederci, 、一 ariO 》 . ll vate gli allungö una banconota della categoria 巛 molto bene», sperando di chiudere l'episodio con gli artifizi della generositä. Ma Mari0 la contemplö in preda al paniCO e disse restituendogliela: <<Se non fosse troppo disturbo vorrei che, invece di darmi dei SOldi, mi scnvesse una poesia per lei 》 . Erano anni Che Neruda non correva, ma in quel momento senti l'impulso di fuggire da quella stretta, insreme con gli uccelli migratori Che Bécquer aveva cantato con tanta dolcezza. Con la velocitå Che i su01 anni e il suo corpo gli consentirono, Si allontano ver- so la spiaggia levando le braccia al cie10. <<Ma se neppure la conosco. Un poeta ha bisogno di conoscere una persona per ispirarsi. Non puo in- ventare qualcosa dal nulla». <<Guardi, poeta», 10 insegui il postino. <<Se per una semplice poesia lei Si fa tanti problemi, non vincera mai Ⅱ premio N0bel». Neruda Si arrestö, il respiro in gola. <<Senti, MariO, ti prego di darmi un pizzicotto per svegliarmi da questO incubo». 27
valigia e partl per santiago! Sai come si dice quandO uno ripete le cose Che ha inventato un altro e 10 na- sconde? Plagi0! E il tuo Mari0 potrebbe andare in ga- lera per averti dettO le sue... metafore! Telefono iO al poeta, pér dirgli che il postino gli ruba i versi». «Cosa crede, signora, che don Pab10 si preoccupi di simili cose? 它 candidato alla presidenza dalla re- pubblica, magari gli danno il premio N0bel, e lei va a scocciarlo per un paiO di metafore». La donna si passö il pollice sul naso, come i pugili professionisti. <<"Un paiO di metafore" 、 ti sei vista?>>. Afferrö la ragazza per un orecchio e la trascino ver- SO di Sé, finché i loro naS1 non furono viCIn1SSII 1. «Sei umida come una pianta. Hai una febbre, figlia mia, Che Si cura S010 con due medicine, le sberle 0 i ⅵ a i 》 . Lasciö il 10b0 della ragazza, trasse la valigla di SOttO il lettO e l'apri sulla coperta. <<Fai la valigia!>>. «Non Ci penso neanche! RestO qui!>>. <<Tesoro, i fiumi trascinano pietre, e le parole gravl- danze. La valigia!». 巛 SO badare a me stessa». <<Cosa vuoi sapere tu! COSi come ti vedO, bastereb- be sfiorarti con un'unghia. E ricordati che iO leggevo Neruda moltO prima di te. Vuoi che non IO sappia che quando gli uomini si scaldano gli diventa poetico anche il fegato?». <<Neruda una persona seria. presidente!>>. «Quando si tratta di andare a lettO non C e nessuna differenza tra un presidente, un prete 0 un poeta CO- munista. Sai Chi ha scritto “月 0 1'amore dei marlnal Che baciano e se ne vanno. Lasciano una promessa, non tornano 1 al piü"?>>. 44
locali da dover trasportare in cucina la tinozza del ba- gno, affinchéⅵ naufragassero tumultuose lattughe, orgogliosi sedani, pomodori irrequieti, bietOle, caro- te, ravanelli, buone patate, il tenace coriandolo e il basilico. per la SOla maionese Si usarono quattordici uova, e si affidö a Pablo Neftalf la delicata missione di spiare la gallina castigliana e di canticchiare Vence- e 0 non appena quella avesse deposto il suo uovo quotidiano, per POi romperlo dinanzi Vivan- da Che stava riuscendo giustamente densa grazie al fattO che nessuna delle donne mestruava quel giorno. Non Ci fu casupola di pescatore Che MariO non Vi- sitasse per invitare tutti alla festa. Percorse la strada dalla caletta al campegg10 martellando il campanello della bicicletta e irradiando un giubilo paragonabile soltanto a quello che provo quand0 Beatriz espulse dalla placenta il piccolo Pab10 Neftalf, giä provvisto di chioma alla Paul MacCartney. Un premio N0bel al Cile, ancorché di Letteratura, cosi il «compagno» RO- drfguez arringö i villegyanti, una gloria per il Cile e un trionfO per il presidente Allende. Non aveva con- cluso la frase che il glovane padre Jiménez, in preda a un'indignazione Che gli aveva elettrizzato ogni nonchéla punta di ogni singolo capello, 10 afferrö per il gomitO trascinandolo SOttO il salice piangente. AI- l'ombra dell'albero, con l'autocontrollo desunto dai 61m di Georges Raft, Mario lasciö andare il braccio del compagno R0driguez e, inumidendosi le labbra inaridite dalla collera, disse con calma: <<Ricorda, compagno Rodrfguez, quel coltello da cucina Che un giorno 1 1 cadutO per caso sul tavolo a cui lei stava mangiando?>>. <<Non l'hO dimentlcato», rispose l'attivista accarez ・ zandOSi il pancreas. 92
cesso magicamente quandO alle ore venti, nel mo- mentO in cui il mare sospingeva verso l'osteria una piacevole brezza, il canale nazionale portö V1a satelli- te le parole di ringraziamento conclusive di PablO Neruda, premio N0bel per la Letteratura. Per un se- condO, un SOIO infinitesimo di secondo, a MariO par- ve Che il SilenziO avvolgesse il villaggio quasi copren- d010 con un bacio. E quando Neruda prese a parlare nell'immagine nevosa del televisore, egli immagino che le sue parole fossero cavalli celesti che galoppa- vano verso la casa del vate, per venire a cullarsi nelle 10r0 manglatoie. Simili a bambini dinanzi al teatrino delle mario- nette, gli ascoltatori materializzarono nell'ostena per il semplice tramite della 10r0 acuta attenzione la pre- senza reale di Neruda. Ma questa VOlta il vate indOS- sava il frac e non giä il ponch0 delle sue scappate al bar, che portava quando per la prima volta sogglac- que attonito alla bellezza di Beatriz Gonzålez. Se Ne- ruda avesse POtutO vedere i suoi compaesani di ISIa Negra, COSI come 10r0 vedevano lui ora, avrebbe no- tatO le 10r0 ciglia di pietra, come se il piü lieve movi- mentO del VOltO potesse occasionare la perdita di qualche parola. Se mai un giorno la tecnica giappone- se porterä alle estreme conseguenze le risorse di cui dispone e Otterrä la fusione di esseri elettronici individui in carne e ossa, il piccolo villaggio di lsla Negra potrebbe vantarsi di esserne statO il precurso- re. LO farebbe senza iattanza, immerso nella stessa lunga dolcezza con cui sorbi il discorso del SLIO vate: <<Esattamente centO anni fa, un povero splendido poeta, il piü grande e atroce dei disperati, scrisse que- sta profezia: み 4 d'une 4 de 24 〃 加郷 aux d ツ / な "All'alba, armati di 94
<<Daccordo, suocera. Lasci perdere la vergogna, che stanotte stiamo festeggiando». <<Festeggiando cosa?>>, ruggi la vedova. 巛Ⅱ premio Nobel di don Pablo. Non ha visto che abbiamo VintO, signora!>>. <<Abbiamo vinto?». Donna Rosa ん sul punto di serrare il pugno e di conciare per le feste quella lingua impastata 0 di sfer- rare una pedata a quei nutriti e irresponsabili testiCO- li. Ma in un soprassalto di ispirazione decise che era piü dignitoso ricorrere ai proverbi. <<Stiamo arandO, disse la mosca», concluse prima di assestare una sbatacchiata all'uscio. 99
pebre espressive perché dietro la cordialitä MariO scorgesse la tristezza. «Pablo malato», disse. Apri la rete, e gli fece cenno di riversarvi dentro la corrispondenza. Le avrebbe dettO volentieri: <<Me la lascia portare in camera?>>, ma 10 invase la dOlce se- rietä di Matilde e, dopo averle obbedito, affondö gli occhi nel vuoto della propria borsa e domandö, quasi indovinando la risposta.• <<E grave?». Matilde annui e il postino fece due passi con lei 6- no alla panetteria, compro per sé un ChilO di panini, e mezz ora piü tardi, facendo piovere le briCiOle croc- canti sulle pagine dell'album, prese la sovrana deci- SIOne di candidarsi al primo premiO con il suo <<Ri ・ trattO a matita di PablO Nefta11' Jiménez Gonzålez». 103
Mari0 Jiménez seppe della morte del poeta dal te- levisore dell'osteria. La notizia ・ fu comunicata VO- ce di gola da un annunciatore, che parlö della SCOI れ - parsa di «una gloria nazionale e internazionale». Se- gui una breve biografia, 6n0 al premio Nobel, e iltut- tO Si concluse con la lettura di un comunicato con il quale la G ・ iunta Militare esprimeva la propria coster- nazione per la morte del vate. Rosa, Beatriz e persino 10 stesso Pablo Neftali contagiati del SiIenziO di MariO, ー 0 lasciarono in pace. Fu sparecchiato, l'ultimo turista che avrebbe preso il notturno per Santiago fu congedato senza enfasi, Ⅱ sacchetto del 応 affondato piu e piü volte nell'ac- qua riscaldata e i mrnuscoli resti di CibO rimasti ap- piccicati alla tela cerata dei tavoli furono raschiati con le unghie. Durante la notte il postino non a dormire e le ore trascorsero, gli OCChi fiSSi al SOffittO, senza Che un SOIO pensiero 10 distraesse. Verso le cinque della mattina senti un autO frenare davanti alla porta. Quando Si affacciö alla finestra, un uomo con i baffi gli fece cenno di uscire. MariO si infilö iljersey da ma- rina10 e usci sulla soglia. Accanto all'uomo con i baffl quasi calVO, ce n era un altro molto giovane, capelli corti, impermeabile, una cravatta dal grosso nodo. <<Lei MariO Jiménez?», domandö con i baffi. 117
Cresciuto tra pescatori, il grovane MariO Jiménez non sospettava che nella posta di quel giorno Ci sa- rebbe StatO un amo con cui avrebbe catturato il poe- ta. Appena gli ebbe consegnato il pacco, il poeta indi- viduö con meridiana precisione una lettera Che Si de a lacerare SOttO i suoi OCChi. Quella condotta ine- dita, incompatibile con la serenitä e la discrezione del vate, incoraggiö il postino ad avviare un interrogato- riO e, perché non dirIO, un am1CIZ1a. «Perché apre quella lettera prima delle altre?». «Perché viene dalla Svezia». «E cos'ha di speciale la Svezia, a parte le svedesi?». Anche se possedeva un pai0 di palpebre inamovi- bili, Pablo Neruda non riusci a tenerle ferme. 巛Ⅱ Premio NobeI per la Letteratura, 6g1i010 》 . «Glielo daranno». <<Se me 10 danno, non 10 rifiuto». <<E quanti soldi sono? 》 . Ⅱ poeta, che era gl arrivatO al nocciolo della mis- siva, disse senza enfasi: «centocinquantamiladuecentocinquanta dollari>>. <<E cinquanta centesim. i», pensö MariO, ma il suo istintO represse l'indocile impertinenza, e domandö lnvece nella maniera piu gentile: «E allora?». 14
«Le danno il premio Nobel?». «puö darsi, ma quest anno CI sono candidatl con maggiori probabilitå». «Perché?». «Perché hanno scrittO grandi opere». «E le altre lettere?». <<Le leggerö dopo 》 , sospirö il vate. Mario, che presentiva la fine del dialogo, preso da un inquietudine COSI assoluta di fronte all'incom- bente assenza, quella del suo prediletto e uniCO clien- te, che costrinse Ⅱ poeta a domandargli: <<Che cosa stai pensando?». <<A quello che diranno le altre lettere. Saranno d'a- more?». Ⅱ robusto vate tOSSi. <<G ・ uarda che iO sono sposato! Che non ti senta Ma- tilde!». «Scusi, don Pablo 》 . Neruda si frugö in tasca e ne estrasse un biglietto del rosso «piü che regolare». Ⅱ postino disse «grazie», angosciato non tantO per la somma quantO per minente congedo. QueIIa stessa tristezza parve immo- bilizzarlo al puntO da allarmare il poeta, che si accin- geva a nentrare e Che non POté fare a meno di interes- sarsl a una statICIta COSI ostlnata. <<Che ti succede?». «Don Pablo み . <<Te ne stai li rittO come un palO 》 . Mari0 torse il co Ⅱ 0 e cercö gli occhi del poeta, dal basso. <<lnchiodato C01 e una lancia?>>. 巛 NO , immobile come la torre degli scacchi». <<Piü quietO di un gattO di porcellana?».