<<Pessime! Mi 0 任 +ono la candidatura alla Presiden- za della Repubblica». «Don Pablo, ma formidabile!». «Formidabile che mi candidino. Ma se poi mi eleg- gono? 》 . <<CertO che la eleggeranno. La conoscono tutti. ln casa di miO padre un libro S010 , ed suo 》 . <<E questO cosa prova?». <<Come, cosa prova? Se miO padre, che non sa ne leggere ne scnvere, ha un libro suo, questO significa Che vinceremo». 《、 nceremo ” ? 》 . <<CertO, iO VOtero per lei in ogni n10d0 》 . <<Ti ringrazio del tuo appoggio»・ Neruda piego i resti mortali del telegramma e li seppelli nella tasca posteriore dei pantaloni. ll posti- no IO stava guardando con un espressione umida ne- gli OCChi che al vate ricordö un cucciolo SOttO la piog- gerella di Parral. Senza una smorfia disse: くく Adesso andiamo all'osteria a conoscere questa fa- mosa Beatriz Gonzålez». «Don Pablo, sta scherzando». <<ParIO sul seriO. AndiamO 6n0 al bar, assaggiamo un vinello e diamo un'occhiata alla fidanzata». <<Stramazzera se Ci vede insieme. pablO Neruda e MariO 、 Jiménez Che bevono insleme all'osteria! muore!>>. <<Sarebbe m01t0 triste. Anziché scriverle una poe- Sia dovrei confezionarle un epitaffio». II vate Si avviO con passo risolutO 1 a , accorgendo- Si Che MariO rimaneva indietro a fissare imbambolato l'orizzonte, si VOltö e gli disse: «E adesso che c み . 29
Secondo la scheda del dottor Giorg10 Solimano, 6- no all'agosto 19 乃 il giovane Pab10 Neftali era incor- SO nelle seguenti infermita: rosolia, morbillo, scarlatti- nt, bronchite, enterogastrite, tonsillite, faringlte, COli- te, slogatura della caviglia, spostamento del settO na- sale, contusloni alla tibia, trauma cramco, ustione di secondo gradO sul bracciO destro per aver tentatO di ripescare la gallina castigliana da una pentola, e infe- zione al mignolo del piede sinistro d0P0 aver calpe- StatO un rlCCiO tantO enorme che, quando MariO glie- 10 schiodö, affettandolo vendicativo, bastö per la ce- na di tutta la famiglia con la sola aggmnta di salsa pic- cante, limone e peperoncmo. TantO erano frequenti le corse al prontO soccorso dell'ospedale di San Antonio, che Mario Jiménez di- rottö i resti mortali dell'ormai utOPiCO biglietto per parigi sull'acquisto di una Vespa, che gli permettesse di raggiungere veloce e S1curo il portO ogni VOlta che pablo Neftali si massacrava qualche zona esposta del corpo. Quel veicolo apportö un altro genere di sollie- VO alla famiglia, glacché scioperi e serrate di camlonl- sti, tassisti e alimentaristi Si fecero sempre piü fre- quenti, e Ci furono sere ln CI.II manco persino il pane nell'osteria perché non si trovava farina. La Vespa fu la complice esploratrice con cui MariO Si liberö a PO- CO a POCO della cucina per rastrellare i luoghi in cui 100
con conchiglie, versi interrotti e polene, MariO 10 ab- bordö con due parole Che suonarono come una sup- plica. «Don Pablo... 》 . ll poeta accennö un lieve movimento, degno di un torero, ed eluse il ragazzo. <<Domani>>, gli disse, <<domani>>. Quella notte il postino intrattenne la propria in- sonnia contando le stelle, mangmcchiandosi le un- ghie, bevendo un aspro vino rosso 6n0 all'ultima goc- cia e grattandosi le guance. ll giorno seguente, quando il telegrafista vide di fronte a sé IO spettacolo dei suoi resti mortali, prima di affidargli la corrispondenza per il vate, si impietosi e gli confidö l'uniCO sollievo realistico Che riusci a escogltare: <<Beatriz adesso e una bellezza. Ma fra cinquant'an- ni sara una vecchia. Consolati pensando a questo». Dopo di che gli tese il pacchetto della posta. Nello sciogliere l'elastico che 10 teneva legatO, una lettera richiamö l'attenzione del ragazzo al puntO che ancora una VOlta egli abbandonö tutte le altre sul bancone. Trovö・ il poeta che riprendeva confidenza con il suo ambiente consumando una colazione luculliana in terrazza, mentre i gabbiani svolazzavano storditi dal riflesso del sole tagliente sul mare. <<Don PablO>>, sentenzio con voce trascendénte, 巛 le portO una lettera». Ⅱ poeta assaporö un sorso di caffé dal sapore pe- netrante e si strinse nelle spalle. <<Giacché sei POStino, la cosa ml meraviglia». <<Da amiCO, da ViCino e compagno, le chiedO di 49 <<Di leggerti una mia lettera?». aprirla e di leggermela».
Mari0 Jiménez seppe della morte del poeta dal te- levisore dell'osteria. La notizia ・ fu comunicata VO- ce di gola da un annunciatore, che parlö della SCOI れ - parsa di «una gloria nazionale e internazionale». Se- gui una breve biografia, 6n0 al premio Nobel, e iltut- tO Si concluse con la lettura di un comunicato con il quale la G ・ iunta Militare esprimeva la propria coster- nazione per la morte del vate. Rosa, Beatriz e persino 10 stesso Pablo Neftali contagiati del SiIenziO di MariO, ー 0 lasciarono in pace. Fu sparecchiato, l'ultimo turista che avrebbe preso il notturno per Santiago fu congedato senza enfasi, Ⅱ sacchetto del 応 affondato piu e piü volte nell'ac- qua riscaldata e i mrnuscoli resti di CibO rimasti ap- piccicati alla tela cerata dei tavoli furono raschiati con le unghie. Durante la notte il postino non a dormire e le ore trascorsero, gli OCChi fiSSi al SOffittO, senza Che un SOIO pensiero 10 distraesse. Verso le cinque della mattina senti un autO frenare davanti alla porta. Quando Si affacciö alla finestra, un uomo con i baffi gli fece cenno di uscire. MariO si infilö iljersey da ma- rina10 e usci sulla soglia. Accanto all'uomo con i baffl quasi calVO, ce n era un altro molto giovane, capelli corti, impermeabile, una cravatta dal grosso nodo. <<Lei MariO Jiménez?», domandö con i baffi. 117
Ⅱ telegrafista Cosme aveva due principi. ll sociali- smo, a favore del quale arringava i subordinati, peral- tro inutilmente perché erano giä tutti convinti 0 attl- visti, e l'uso del berretto di servizio all'interno dell'uf- fiCiO. Poteva tollerare in Mari0 1'intricata chioma che superava con diramazioni proletarie il tagliO dei Bea- tles, i blue-jeans infetti da macchie d ' 01i0 colate dal- l'ingranaggio della bicicletta, la giacca scolorita da contadino, la sua abitudine di frugarsi il naso con il mignolo, ma il sangue gli ribolliva quando 10 vedeva arrivare senza berretto. Dimodoché, quandO il posti- no avanzo macilento fino al tavolo dove SI smistava la corrispondenza rivolgendogli un esangue <<buongior- no 》 , 10 frenö infilandogli un dito nel bavero, lo con- dusse fino all'attaccapanni da cui pendeva il coprica- PO, glielo calzö 6n0 alle sopracciglia, e solo allora 10 incitö a ripetere il salutO. <<Buonyorno, capo». <<BuongIorno», ruggi. <<Ci sono lettere per il poeta?». <<MOlte. E anche un telegramma». <<Un telegramma?». ll ragazzo 10 SOllevö, tentö di indovinare il conte- nutO in controluce, e ln un SO 任 iO fu in strada a caval- cioni della bicicletta. Stava giä pedalando quando Cosme gli gridö dalla porta tenendo in mano il resto della posta: 23
V010 di un ucceIIO invisibile, disse: «Perö se fossi poeta potrei dire quello che voglio 》 . «E che che vuoi dire?». <<Be', il problema proprio questo. Siccome non sono poeta, non 10 SO dire». ll vate aggrottö le sopracciglia. <<Mario?». «Don Pablo み . <<StO per salutarti e chiudere la porta». «Si, don Pablo 》 . <<A domani>>. くく A d01 anl 》 . Neruda abbassö gli occhi sul resto delle lettere, e poi socchiuse il portone. Ⅱ postino studiava le nuvole con le braccia lncrociate sul pettO. Gli si accostö e gli batté sulla spalla con un ditO. Senza mutare posizio- ne, il ragazzo nmase a guardarlo. 巛 } 0 riaperto perché sospettavo che tu fossi anco- ra qul 》 . <<E che stavo pensando». Neruda strinse tra le dita il gomitO del postino e lo condusse con fermezza 6n0 al lamprone a cui aveva appoggiato la bicicletta. <<E per pensare rimani fermo? Se vuoi diventare poeta, comlncla a pensare camminando. 0 sei come JOhn ・ Wayne, che non a camrmnare e a masti- care chewing-gum nello stesso tempo? Ora te ne vai alla caletta pedalando lungo la spiaggia, e mentre os- servi il movlmento del mare puoi metterti a inventare metafore». <<Mi faccia un esempio!>>. <<Ascolta questa poesia:"Qui, nell'lsola, il mare, e quantO mare. Esce da sé a ogni istante. Dice di si, di no, di no. Dice di Si, in azzurro, in SChiuma, in galOP-
alla strada. Secondo il compagno Rodrfguez, entro tre settimane i pescatorl avrebbero avutO l'elettricita in casa. <<Allende mantiene», disse arricciandosi la punta dei baffi. Ma i progressi in paese si accompa- gnavano a molti problemi. Un giorno in cui MariO era intentO a preparare un'insalata cilena infilzando un pomodoro, simile al ballerino dell'ode di N eruda («dobbiamo assassinarlo, ahimé, affondare il coltello nella sua polpa vivente»), osservö che 10 sguardo del compagno R0driguez si era impigliato nel cu10 di Beatriz, di ritorno al banco dOPO aver posatO Ⅱ vino sul suo tavolo. E un minutO dOPO, avendO lei dischiu- SO le labbra in un sorriso rivolto all'avventore il quale chiese «quell'insalata cilena», Mario balzö al di del bancone, il COltellO in resta e, tenendolo altO sopra la testa con entrambe le manl come aveva ViStO fare nel western glapponesi, si piazzo accanto al tavolo di RO- drfguez e 10 abbassö in verticale con tale ferocia da conficcarlo di ben quattro centimetri nel legno, dove rimase a vibrare. ll compagno Rodrfguez, abituato a geometriche preciS10n1 e a mlsurazioni geolog1Che, non dubitö che il locandiere poeta avesse fattO il suo piccolo numero a mo' di parabola. Se quel coltello fosse penetrato nella carne di un cristiano, meditö melanconico, il suo fegatO sarebbe servitO g1ustO per un gulasch. Chiese il contO con solennita e Si astenne dal tornare all'osteria per un tempo indefinito e infi- nitO. Addestrato a sua VOlta dai proverbi di donna Rosa, Che cercava sempre di prendere due piCCioni con una fava, MariO invitö BeatriZ con un gestO a constatare come il torvo C01td10 fendesse ancora il nobile legno di 4 な sebbene l'incidente si fosse gl concluso da un minuto. 巛 HO sbagliato», disse lei. 71
valigia e partl per santiago! Sai come si dice quandO uno ripete le cose Che ha inventato un altro e 10 na- sconde? Plagi0! E il tuo Mari0 potrebbe andare in ga- lera per averti dettO le sue... metafore! Telefono iO al poeta, pér dirgli che il postino gli ruba i versi». «Cosa crede, signora, che don Pab10 si preoccupi di simili cose? 它 candidato alla presidenza dalla re- pubblica, magari gli danno il premio N0bel, e lei va a scocciarlo per un paiO di metafore». La donna si passö il pollice sul naso, come i pugili professionisti. <<"Un paiO di metafore" 、 ti sei vista?>>. Afferrö la ragazza per un orecchio e la trascino ver- SO di Sé, finché i loro naS1 non furono viCIn1SSII 1. «Sei umida come una pianta. Hai una febbre, figlia mia, Che Si cura S010 con due medicine, le sberle 0 i ⅵ a i 》 . Lasciö il 10b0 della ragazza, trasse la valigla di SOttO il lettO e l'apri sulla coperta. <<Fai la valigia!>>. «Non Ci penso neanche! RestO qui!>>. <<Tesoro, i fiumi trascinano pietre, e le parole gravl- danze. La valigia!». 巛 SO badare a me stessa». <<Cosa vuoi sapere tu! COSi come ti vedO, bastereb- be sfiorarti con un'unghia. E ricordati che iO leggevo Neruda moltO prima di te. Vuoi che non IO sappia che quando gli uomini si scaldano gli diventa poetico anche il fegato?». <<Neruda una persona seria. presidente!>>. «Quando si tratta di andare a lettO non C e nessuna differenza tra un presidente, un prete 0 un poeta CO- munista. Sai Chi ha scritto “月 0 1'amore dei marlnal Che baciano e se ne vanno. Lasciano una promessa, non tornano 1 al piü"?>>. 44
come dicevano 1 SOCi010 alla teleVISione, Si manife- starono nella caletta piü con la violenza Che con la re- torica. I pescatori, un PO rimpannucciati dai crediti del governo socialista, e forse ingagliarditi dai deliziO- Si versi di una popolare canzone dei QuiIapayun, «non dirmi merluzzo no, Maripusa, Che iO il merluzzo 10 mangiO si>>, con CLII economisti e pubbJicitari di re- glme incoragglavano il consumo di pesci autoctoni, che avrebbe alleviato il debitO estero contratto per acquistare carne, avevano aumentato la produzione, SiCChé ogni g10rno il camion frigorifero Che raccoglie- va il pesce partiva a pieno cariCO, direttO alla capitale. Quando, a mezzoglorno di un giovedi di ottobre, l'essenziale veiCOlO non Si presento e i pesci cormn- ciarono a languire SOttO il caIdO SOIe di primavera, 1 pescatori Si resero contO che la povera ma idillica ca- letta non era estranea alle tribolazioni che angustiava- no il restO del paese e di cui 6n0 ad allora erano li gunti SOltanto gli echi attraverso la radiO 0 la televi- sione di donna Rosa. La sera di quel giovedi compar- ve sul teleschermo il deputato Labbé, in qualitä di membro dell'unione trasportatori, per annunciare Che la categoria aveva In1ZiatO uno sciopero a Oltran- za. Due erano gli SCOPi: Che il presidente concedesse 10r0 tariffe speciali per acquistare i pezzi di ricambio e, glä che c'erano, che il presidente si dimettesse. I pesci furono restituiti al mare due gIOrni piü tar- di, dopo che ebbero impregnato con illoro fetore l'a- ria un tempo respirabile del portO, nonché richiama- tO il magyor numero di mosche e ratti Che mai Si fOS- se vedutO. ln capo a due settimane, durante le quali tuttO il paese tentö piu con patnottismo che con effi- cienza di porre rimedio ai danni dellO sciopero con il lavoro volontario, l'agitazione SI concluse lasciando il