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検索対象: REQUIEM
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1. REQUIEM

nostri passi battevano 10 stesso ritmo. Ora Tadeus ap- panva PILI serIO, meno disposto a scherzare, C01 e se qualcosa 10 preoccupasse. Che cosa c'é, Tadeus?, gli chiesi. N ・ on SO, disse lui, forse mi ha preso un attacco di malinconia, hO nostalgia del tempo ln cul ce ne an- davamo cosi ⅲ glro per la cittä, ti ricordi?, allora tuttO era diverso, tuttO m01t0 piü brillante, C01 れ e se fosse piü pulitO. Era la gioventü, diSSi iO, erano 1 nostri OC- chi. E comunque n11 maciuto che tu SIa venutO a tro- varmi, disse lui, il miglior regalo che tu mi potessi fa- re, non potevamo lasciarcl C01 e CI S1ar 0 lasciati, dO- vevamo parlare sul seriO di quella assurda storia Che Ci ~ toccata, hai ragione. Mi fermai e obbligai Tadeus a fermarsi anche lui. Senti, Tadeus, dissi, la cosa piu mi- steriosa, quella che piü mi intriga, il biglietto che mi darai il giorno della tua morte, ricordi? , sei quasi ln agonia, nel tuo letto di morte, all'ospedale di Santa Maria, di fianco al lettO c quella macchina mostruosa alla quale sei collegato, hai una sonda nel naso e una flebO nel bracciO destro, mi fai segno di avvicinarml, 10 1 1 a 、へ C1no , n11 accennl con la sin1Stra Che VIIOI scrlve- re qualcosa, 10 cerco un pezzo di carta e una biro e te li do, tu hai gli occhi spenti e la morte ⅲ faccia, fai uno sforzo terribile per scrlvere, scr1V1 con la Sin1Stra e mi dai il biglietto, ed una frase davvero strana, Ta- deus, Che vuoi dirmi con questO? Non SO, disse 1u1 , non 1 1 ricordo, ero ln agoma, come pretendi Che me ne possa ricordare? E POi, contlnuo, non SO Che frase fosse, perché non me la dici quella frase? Beh, dissi i0, la frase era questa: ~ 立 4 / 4 〃 4 00 ゆ 4 de 〃ゆえ 0 立ら senti un PO' Tadeus, ti pare una frase di congedo, una frase Che Si lascia ad un amiCO quandO Si in puntO di 40

2. REQUIEM

prendertela, 6g1i0 mio, disse il mi0 Padre Giovane, hai fattO megliO COSi, megliO usare la penna che le mani, un modo piü elegante di dare cazzotti. Meno male che mi consoli, padre, dissi, perché non sono soddisfatto di me stesso. E per questO Che sono ln questa stanza, disse il mio Padre Giovane, perché volevo tranquilliz- zarti e tranquillizzare me stesso, ora Che mi hai raccon- tatO tuttO sono m01t0 piü sollevato. Spero proprio di Si, padre, diSSi iO, spero Che non 1 i riapparirai piu ln questO modo che fa spavento come hai fattO negli ulti- 1 i templ, per me commclava a diventare una S1tuaZ10- ne intollerabile. ln ogni caso こ bene che tu sappia una cosa, disse il 1 iO Padre G ・ iovane, non e per mia V010n - tä che ti sono apparso ln questa stanza, e stata la tua VOlont a chiamarml, perché sei StatO tu a VOlermi in sogno, ed ora mi resta S010 il tempo di dirti addiO, ad- diO 6g1i0 miO, la cameriera sta per bussare alla porta, iO devo andare. Udii bussare alla porta e aprii gli occhi, la Viriata entrö e disse: buonasera, il signore ha dormito un ora e mezza giusta, come vede sono stata puntuale, spero che abbia riposato bene. Posö i pantaloni e la magliet- ta sul bordO del lettO e domandö: il signore resta an- che stanotte? NO, Viriata, risposi, devo andare V1a, VO- glio fare una passeggiata. Con questo caldo? , disse la Viriata stupita. Soltanto quattro passi, dissi iO, e maga- ri prendO un tram, hO ancora una buona parte del PO- menggio davanti a me e vogliO far visita a un quadro. Far visita a un quadro, disse la Viriata, Che idea bizzar- 6 う

3. REQUIEM

vanno tutti alla spiaggia. Ai miei tempi non era COSI, osservö il Controllore del Treno, le ferie Si passavano al fresco, Si andava in campagna, SI tornava al paese, e questa la chiamavamo la villeggiatura, adesso non C piu niente di tuttO questo, tutti vogliono abbrustolirsi, ci vanno matti per il caldO, passano giorno sdraiatl sulla sabbia ad arrostire come sardine, e per di piü il sole fa male, fa venire il cancro della pelle, 1 。 leggono anche sul giornale ma non gliene frega niente a nessu- no. Ⅱ Controllore del Treno sospiro e guardö dal fine- strino. Eravamo all'Alto da Barra e si vedeva Ⅱ faro del BugiO lll mezzo al mare. E bevono coca COla, aggmnse, passano il giorno a bere quella vaccata, non SO se il Si- gnore sia mai statO sulla spiaggia di Oeiras il lunedi mattina, tutta piena di botoletti, un tappeto di bOtO- letti. Botoletti? , dissi iO, e cosa vuol dire? Sono i tappi delle bottiglie, disse il Controllore del Treno, cosi che la gente li chiama. Bene, dissi, s lmpara sempre qualcosa. E poi chiesi: POSSO fumare?, non C e nessuno sul treno. Fumi, fumi, rispose lui, fumi quantO vuole, sa, fur 0 anch'iO. Tirammo fuori simultaneamente il pacchetto di sigarette, iO ne 0 任 r ⅱ una a lui e lui ne Of- fri una a 1 れ e. COS'e Che fuma il signore?, mi chiese il Controllore del Treno. Mu 〃〃 , risposi, e una marca Che non SI vende in portogallo, non sanno di niente, praticamente come aspirare aria, sul pacchetto C e scritto activated charcoal filtration system" , che vuol dire Che contengono poca n1C0t1na e POCO catrame, 1 a sono 10 stesso una porcheria, il fur 第 0 fa venire il can- cro, peggio del sole. Cos'é che non fa venire il can- cro? , replicö il Controllore del Treno, anche l'infelici- tä, un 1 10 am1CO mortO di cancro perché era infelice. 84

4. REQUIEM

na P1ena e perché lei se ne sta qui tuttO SOIO a guardare il fiume, la sua anma solitaria e nostalgica, e una StO- ria potrebbe darle allegria. HO avutO una giornata pie- na di storie, diSSi, non credO Che 1 e ne servano altre. L'uomo lncrociö le gambe, appoggiöⅡ mento sulle mani con meditabonda e disse: abbiamo sempre bisogno di una storia, anche quandO sembra di no. Ma perché propriO lei dovrebbe raccontarml una storia?, domandai, non capiSCO. perché le storie le vendO, iO, disse lui, sono un venditore di storie, Ⅱ miO mestiere, vendO le storie Che m'invento da me. Non capisco, dis- Si. Senta, disse lui, sarebbe una storia lunga, ma non e quella che vogliO raccontarle questa notte, ln genere non 1 i P1ace parlare di 1 e , mi P1ace parlare dei n11e1 personaggi. N ・ 0 no, protestai, la sua storia Che teressa, 1 1 racconti piu cose di Sé. SempIice, disse venditore di Storie, sono uno scrittore fallito, la mia storra ~ tutta qui. Scusi, diSSi iO, ma veramente non la caPISCO, non vuole raccontarmi qualcosa di piü? Beh disse lui, iO sono medico, hO studiato medicina, ma la medicina non era la scienza Che VOIevo studiare, da studente passavo le nottl a scrlvere stone, P01 n11 sono laureato e hO commclato ad esercitare la professione, hO C01 1nC1atO a lavorare ln un consultorio, 1 a con 1 n11e1 panentl n11 annolavo, i 10r0 caS1 non m lnteressa- vano, quel Che m'interessava era di restare miO tavo- 10 a scnvere storie, perché iO hO un lmmaglnanone prodigiosa alla quale non a mettere freno, e cosa Che s'impossessa di me e mi Obbliga ad inventare storie, storie di tutti i tipi, tragiche, comiche, dramma- tiche, allegre, superficiali, profonde, e quando la mia lmmagmazlone SI scatena quaS1 POSSO P1u VIVere, 110

5. REQUIEM

ha fattO tantO piacere parlare con lei, le auguro una buona glornata, arrivederla, con permesso. Mi addossai allo schienale della panchina e chiusi gli OCChi. Faceva un caldO terrificante, non avevo piü voglia di leggere "A Bola" , forse avevo anche un po' di fame, ma piu 1 れ 1 COStava alzarml e andare in cerca di un r1Storante, preferivo restare li, all'ombra, quasi sen- za resplrare. Domani l'estrazlone, disse una voce, non vuole comprare una cartella? Aprii gli OCChi. Era un ometti- no SIII settanta, vestlva modestamente ma aveva nel V01t0 e nei modi l'aria di un decoro perduto. Avanzo zoppicando nella mia direzione ed iO pensai: 10 cono- SCO questO tipo, e POi gli diSSi: un momento, n01 CI SIa- mo giä visti da qualche parte, lei 10 ZOPPO della L0t- teria, altroché se 1 ' hO incontrata. Dove?, chiese l'uomo sedendosi sulla mia panchina con un SOSPiro di SOllie- VO. Non SO, diSSi iO, ora C01 e ora non saprei dire, hO un lmpressione assurda, l'idea d'averla incontrata den- tro un libro, ma forse saräil caldo 。 la fame, a volte il caldo e la fame fanno di questi scherzi. Ho l'impres- SIOne Che Ⅱ signore S1a un POCO fissatO, disse il vecchio, mi scusera se glielO diCO, ma n11 pare un POCO fissatO. No, dissi io, il problema un altro, il problema che neanche SO perché 1 i trovo qul, e come se fosse un'al- lucinazlone, neanche saprei spiegare quel Che StO di- cendO, diciamo Che stavo ad 、 Azeitäo, conosce . Azei- täO?, ero nella casa di campagna di certi am1C1 n11e1 , SOttO un grande albero che c'e lä, un gelSO, n11 pare, 16

6. REQUIEM

COSte e restal ln attesa della camemera. Di a POCO sentii battere alla porta e dissi avanti. Buongiorno, dis- se la ragazza, sono la Viriata. Era una ragazza grassoc- C1a, con una permanente di riccioli fitti e la faccia da contadina. 、 on doveva aver piü di ventiC1nque annl 1 a ne dimostrava quaranta. Sono alentejana, disse con un sorr1SO, ln questa penslone S1ar 0 quasi tutti alente- Jani, tranne una ragazza Che spagnola e Si chiama Mercedes, adesso lavora qui un glorno SI e uno no, lavora a Praga da Alegria, forse diventa cantante di jazz. Cominciö a stendere sul lettO le lenzuola di buca- tO e disse: anche a 1 e sarebbe piaciuto fare la cantan- te, ma non hO mai studiato musica, la Mercedes Si Che ha studiato, ha frequentato una buona scuola a Méri- da, di buona famiglia lei. E lei?, chiesi, non ha stu- diatO niente? IO no, disse lei, hO SOIO imparato a legge- re e scnvere, mla madre morta Che avevo OttO annl e n110 padre era una bestia, passava la Vita a bere, a lei piace l'Alentejo? Altroché se mi piace, dissi, pensi che proprio stamattlna ero ⅲ AlenteJ0, ero ad AzeitäO. Oh, disse lei, Azeitäo non proprio l'Alentejo vero, praticamente Lisbona, per capire l'Alentejo bisogna vedere Beja e Serpa, io sono di Serpa, da bambina an- davo a fare la guardia alle pecore attorno alle mura di Serpa, e la notte di Natale i pastori SI rlumvano nelle case a cantare 1 canti tradizionali, com'era bellO, S010 gli u01 lni cantavano, le donne no, se ne stavano ad ascoltare e cucmavano, SI manglavano ア zga 4 ぐ 0 da e お ga 坊 , tutte cose che a Lisbona non si trovano piu, ormai Lisbona diventata una cittä raffinata, pensi un PO' Che ierl sono andata a manglare ln un nstorantlno qui dietro, niente di speciale ma il pesce propriO う 7

7. REQUIEM

sempre ln particolari, hO ancora m01t0 da dipingere. COSi lei sa proprio tuttO di questO quadro, dissi iO. CO- nosco questO quadro C01 e le mie tasche, disse lui, per esempio, vede quel che st0 dipingendo adesso?, bene, 五 no ad ora i critici hanno dettO che questO pesce una cernla, ma questo pesce non e una cerma, permetta che glielO dica, questo pesce e una tinca. Una tinca? , chiesi, la tinca un pesce d'acqua dOlce, no? La tinca ~ un pesce d'acqua dOIce, n11 confermö lui, VIVe nel pantani e nei fossi, un pesce che ama il fango, il pe- sce piu grasso Che hO mal mangiato in V1ta mia, al 1 iO paese si fa un r1SO con la tinca che affogato nel gras- SO, ricorda un PO' il riSO con l'anguilla ma n101t0 piü grasso, ci vuole un giorno intero per digerirlo. Ⅱ Copi- sta fece una piccola pausa. E a cavallO di quella tinca grassa Che questi due personaggi vanno lncontro al diavolo, disse, non vede?, questi due stanno per avere un incontro diabolico, stanno andando a fare porche- rie chissä dove. Ⅱ Copista apri una bottiglietta di tre- mentina e prese a pulirsi le manl con cura. BOSCh ave- va un lmmagmazlone perversa, disse, questa lmmagl- nazlone l'ha attribuita al povero Sant'Antonio, 1 a l'immagmazione del pittore, era lui che pensava tutte queste brutte cose, evidente, credO che il povero Sant'Antonio non SI sarebbe mai lmmaginato cose del genere, Sant'Antonio era una persona semplice. Ma fu tentato, obiettai iO, fu il diavolo ad insinuargli nell'im- maginazione queste cose perverse, BOSCh la tempesta che si era scatenata nell'anima del santO, di- prnse un delirio. E pero questO quadro anticamente aveva un valore taumaturgico, disse il Copista, i malati andavano ln pellegrinaggio davanti a lui aspettandosi 78

8. REQUIEM

prese la sigaretta che gli porgevo e me ne diede una delle sue. lo fumo % な 4g4 , disse, prima fuma- VO . D 五〃″ / ″ 0 ゞ ma 0r1 al non Si trovano neanche piu, ormal i gusti sono cambiati persmo nel fumo. Avrei voluto chiudere gli occhi per qualche minu- tO, ma lui contlnuava a chiacchierare. Stavamo passan- dO davanti a S 0 Pedro, e lui attirö la mia attenzione. dica un po' lei se si possono fare cose COSI orribili disse indicando le case che si vedevano al di del 6- nestrino, ha mai VIStO una cosa piü brutta? Effettiva- mente fa spavento, confermai, ma chi gliel'ha data la licenza per costrulre quegli orrori? Sa, disse il Control- lore del Treno, sa, i Comuni ⅲ Portoga110 sono 1n01t0 strani, lavorano con architetti ai quali piace tantO il Lego, sono tuttl lncompetenti, e Si credono anche n10- derni. A lei non piace il moderno, diSSi, 1 第 e ne sono gla accorto. LO detesto, nspose, n11 sembra tuttO or- rendO, il buon gustO andato a farsi fottere, scusi l'e- spresslone, ma non ViSta la minigonna? , non la trova orrenda?, magarl su una ragazzma e ancora SOP- portabile, ma una donna grassa, con quelle brutte gi- nocchia di fuori, proprio tremenda, le leva quel tan- tO di fascino che una donna puo avere, le toglie il mi- stero. Abbassö gli OCChi sulle sue parole crociate e dis- se: Ci S1aI 0 , eccolo 1 il moderno: architetto moderno contrario di basso pronunciato da un balbuziente, una parola di cinque lettere. AaltO, dissi, un architet- tO finlandese che si chiama cosi, Alvar AaltO. AltO, dis- se lui, ChiSSä Che roba. NO, non e vero, diSSi iO, ha CO- struito Helsinki negli anni Cinquanta e palazzi bellissi- mi un PO ln tutta Europa, a me P1ace. Ⅱ signore cono- sce Helsinki?, chiese lui. La conosco, r1SPOS1, una Cit-

9. REQUIEM

questO Che sono qul, 1 a sono qul per un'altra idea Che 1 れ 1 ossesslona anche lei, per Via di lsabel, ma questO te 10 dico dopo. Va bene, disse Tadeus, e fece un cenno al Signor Casimiro. Mi chiaml un po sua moglie, Si- gnor Casimiro, disse, dobbiamo farle i complimenti. Ⅱ Signor Casimiro spari nella cucina ed appari di li a po- CO una donna ln grembiule bianco. Era grassa, e aveva un'ombra di baffetti. Hanno gradito?, chiese con arla imbarazzata. Ne siamo ammattiti, disse Tadeus, il miO amiCO dice Che la cosa piü buona Che abbia mal mangiato ln vita sua. Mi guardö e 1 れ i disse.• vero 0 no, timidino? lo dissi di si, e la MogIie del Signor Casimi- ro ne fu ancora piü lmbarazzata. E roba semplice, dis- se, roba Che Si faceva 1 al 1 iO paese, 1 e l'ha insegnata 1 .la madre. Semplice un cavolo, replicö Tadeus, non dica sciocchezze, Casim1ra, questa non roba sempli- ce, un opera d'arte. Ⅱ signor Tadeus ha sempre VO- glia di scherzare, disse la Moglie del Signor Casimiro, gliel'ho dettO un sacco di VOlte che non mi chiamo Ca- S1mira, il miO nome Maria da Conceiqäo. La moglie del Cas1m1ro la Casinura, ribatté Tadeus, n11 scusl Casimira ma glielO diCO una VOlta per tutte, e adesso spieghi un po a questO glovanotto come Si prepara un な 4 み 4 0 2 0 ゐ DO 0 , ln modo che quando tor- na al suo paese possa farselO a casa sua, Che dove Sta lui mangiano S010 spaghetti. Davvero? , domandö la Moglie del Signor Casimiro. Glielo garantisco, ripeté Tadeus, S010 spaghetti. No no, precisö la Moglie del Signor Casim1ro sempre PIü lmbarazzata, non VOIevo dire questO, VOlevo dire se il suo am1CO vuole davvero sapere C01 れ Che Si fa il 4 4 み 4 0. sicuro, diSSi iO, mi farebbe piacere avere la ricetta, se non le d'inco-

10. REQUIEM

ziö, ed iO dovetti vivere quella storia balorda una volta di piü, ma stavolta per davvero, stavolta le figure di carta erano figure ln carne ed ossa, stavolta la sequen- za della mia storia Si sviluppava per gl()rno, ed iO la seguivo sul calendario, al puntO che avrei potuto prevederla. E stato un buon anno?, mi chiese la Moglie del Guardiano del Faro, voglio dire, ci statO bene ln questa casa? E statO un anno un po' affatturato, r1SPO- SI, c'é andata di mezzo una fattura. Ⅱ signore crede al- le fatture?, mi chiese la Moglie del Guardiano del Fa- ro, ln genere persone come lei alle fatture non CI cre- dono, credono Che siano una superst1Z10ne popolare. . Ah. iO Ci credO, riSPOS1, perlomeno a certe fatture, sa, non Si deve mal suggerire alle cose come devono rea- lizzarsi, altrimenti succedono davvero. Quando 1 iO 6- gIiO era ln guerra in G ・ uinea 10 sono andata da una fat- tucchiera, disse la Moglie del Guardiano del Faro, ero m01t0 preoccupata perché avevo fattO un sogno, avevo sognato Che lui non tornava P1ü, VOlevo sapere se tor- nava 0 no, COSi hO parlatO con n110 maritO e gli hO det- to: senti, Armand0, devi darmi dei soldi perché voglio andare dalla fattucchiera, hO fattO un sogno angoscio- SO, vogliO sapere se torna 0 no, 1nS01 れ ma sono andata dalla fattucchiera e lei ha messo giü le carte, poi ha gi- ratO una carta e ha detto: suo gliO torna ma torna storpio, e Pedro tornatO senza un braccio. La Moglie del Guardiano del Faro apri una porta a vetri e disse: questa la sala da pranzo, qui che il signore pran- zava? La sala da pranzo era rmasta lntatta: il caminetto, la credenza, il mobile indo-portoghese, il grande tavo- 91